Il termine startup naturamente derivato dall’inglese, è assolutamente presente da diversi anni anche nella lingua italiana e può configurarsi letteralmente con il termine di impresa o azienda emergente anche se in realtà ha un significato intrinseco diverso, in quanto può comprendere anche il significato di investimento a questa impresa decisamente interessante in prospettiva.
Proprio negli ultimi anni questo termine è divenuto popolare per tutte le imprese o attività che magari sono in una fase embrionale, quindi iniziale, non a caso il termine letterale sta per “avviare” o “mettere in moto”. Molto spesso queste aziende che possono essere anche neanche tali in senso stretto hanno bisogno proprio di fiducia sia morale che in termini economici. Ma quali sono le opportunità e rischi?
Cosa significa startup
Anche il nostro paese da vari anni ha iniziato una vera e propria, naturale, forma di processo verso le aziende startup, che possono riguardare praticamente ogni campo possibile ed immaginabile, da quello farmaceutico a quello tecnologico ma anche in settori che possono apparire dal punto di vista dell’immissione di novità abbastanza “bloccati” come il mercato immobiliare o quello dell’abbigliamento.
Il termine non definisce quindi un tipo di azienda ma una necessità che spesso è mancata nel corso dei decenni fino a non troppo tempo fa, ovvero la possibilità di avere una vera e propria “vetrina” che può essere sia il web ma anche il mercato oggi molto più esposto e per forza di cose legato a famosi inventori, imprenditori o brand famosi che lo sono divenuti anche (o nonostante) un appoggio.
Pro e contro: analisi
Quali sono i rischi? Bisogna considerare vari fattori, uno dei principali errori è quello di non considerare il contesto, gli Stati Uniti sono indubbiamente il “terreno fertile” perfetto per le start up, anche se non è per forza così per il territorio europeo. Ciò che funziona oltreoceano non è detto che possa iniziare a “carburare” dalle nostre parti con immediato vigore.
- Tra le cose da evitare sicuramente il mettere in conto un fallimento, quindi soprattutto all’inizio investire gradualmente e con moderazione
- Inoltre non “fossilizzarsi” su una sola startup ma decidere di diversificare tipologia
Inoltre se abbiamo avuto fiducia e poi questa è andata via scemando magari a seguito del fenomeno della diluizione del mercato, non è consigliabile vendere immediatamente o accantonare il tutto, in molti casi le imprese, specialemnte quelle che possono sembrarci fin troppo avveniristiche, danno il meglio solo dietro nuovi investimenti e modifiche ai progetti originali.
Così come è importante investire su potenziali startup basate su contesti futuri prolifici come la sostenibilità ambientale, le fonti energetiche rinnovabili ma anche in merito a potenziali nuove forme di denaro come nuove criptovalute. In Italia attenzione alle startup basate su contesti molto specifici come la moda oppure il cibo e la sua “presentazione”.