Il versamento di contanti sul proprio conto corrente può a volte, essere soggetto a delle verifiche da parte dell’agenzia delle entrate. Infatti quest’ente ha il potere di andare a richiedere al contribuente di andare a giustificare la provenienza di determinati somme che appunto, vengono versate sul proprio conto. Ciò di solito viene fatto per una sorta di sicurezza.
Infatti, i versamenti non giustificati possono essere ad esempio considerati dei ricavi non dichiarati che sono soggetti a tassazione. Per tale motivo chi non riesce a documentare l’origine del denaro, risulta che questi soldi derivino da un reddito non dichiarato. Andiamo quindi a vedere cosa può accadere nello specifico quando non si dichiarano determinate cose.
Cosa deve fare il contribuente?
Il contribuente per evitare l’imposizione fiscale su determinate somme non dichiarate deve innanzitutto andare a dimostare che si tratta di importi non imponibili. Ad esempio, può dire che si tratta di somme che sono esenti da tassazioni, come ad esempio nel caso di donazioni, risarcimenti, vendite di beni usati o anche di rimborsi.
Oppure può specificare che le somme sono state già passate alla fonte, questo viene fatto soprattutto quando si tratta di vincite al gioco, premi o anche somme soggette a delle ritenute d’accordo. In tutti i casi, l’onere della prova ricade sempre sul contribuente, che appunto deve andare a fornire documenti validi che possano accertare la propria dichiarazione.
Quando ci possono essere i controlli
I controlli sui vari versamenti in contanti non sono indefiniti nel tempo ma possono avvenire solo entro precisi tempi. Ad esempio, se il contribuente ha presentato una dichiarazione dei redditi ma ha omesso di dichiarare delle somme imponibili, l’agenzia delle entrate può controllare entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla dichiarazione.
- se invece non si presenta la dichiarazione, l’agenzia delle entrate può procedere fino al settimo anno successivo sempre del tre al 31 dicembre.
Se invece il contribuente non riesce a dimostrare la provenienza delle somme che si sono versate sul conto corrente, l’agenzia delle entrate procede direttamente con il recupero delle tassazioni degli importi andando quindi ad applicare la l’aliquota IRPEF che corrisponde al reddito del soggetto che ovviamente il contribuente deve pagare.
Inoltre, in questo caso ci sono anche delle sanzioni amministrative che sono uguali al 70% della somma che non risulta essere giustificata e può avere un minimo di 150 € e salire ovviamente in base al valore del denaro, il quale non è stato mai dichiarato e non giustificato. Bisogna quindi fare attenzione quando si versano i contanti sul proprio conto corrente.