Pensioni massime 2025: ecco quanto crescono realmente

Quando si parla di pensioni, gli occhi sono sempre puntati sugli aumenti, ma la vera domanda è: di quanto cresceranno realmente le pensioni più alte nel 2025? Non aspettarti cifre da capogiro, perché la rivalutazione per il nuovo anno è abbastanza contenuta. Come ogni anno, l’INPS applica un adeguamento delle pensioni per contrastare l’effetto dell’inflazione e garantire che il potere d’acquisto dei pensionati non venga eroso dall’aumento del costo della vita. Per il 2025, il tasso di rivalutazione è stato fissato allo 0,8%, il che significa che gli assegni mensili subiranno un leggero incremento rispetto all’anno precedente.

Ricorda però che l’aumento non sarà uguale per tutti, ma varierà in base all’importo della pensione. Le pensioni più basse, quelle fino a quattro volte il trattamento minimo INPS, beneficeranno della rivalutazione piena dello 0,8%, mentre chi percepisce un importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo vedrà applicato il 90% di questo valore, con un incremento effettivo dello 0,72%. Per chi riceve una pensione superiore a cinque volte il minimo, l’aumento sarà ancora più ridotto, pari al 75% dello 0,8%, quindi lo 0,60%. Questo sistema di perequazione progressiva è stato pensato per offrire una maggiore tutela ai pensionati con assegni più bassi, che sono quelli più esposti alle oscillazioni del costo della vita.

Quanto aumenta davvero una pensione massima?

Ma non perdiamo nella matematica e facciamo qualche calcolo pratico per capire cosa significano queste percentuali in termini di soldi reali. Se hai una pensione di 5.000 euro al mese, il tuo aumento sarà del 0,60%, quindi circa 30 euro in più al mese, pari a 360 euro annui. Se percepisci 7.000 euro mensili, l’aumento sarà sempre dello 0,60%, portando a un incremento di circa 42 euro mensili, pari a 504 euro annui.

Per chi ha una pensione davvero alta, diciamo 10.000 euro al mese, il rialzo sarà di circa 60 euro al mese, per un totale di 720 euro l’anno. Insomma, anche le pensioni più elevate crescono, ma l’aumento rimane piuttosto contenuto rispetto all’inflazione reale. Ora quindi, numeri alla mano abbiamo capito come funziona, ma non finisce qui.

Pensioni massime e impatto fiscale: attenzione alle trattenute

C’è un altro aspetto da considerare: le pensioni più alte sono soggette a una pressione fiscale maggiore. Questo significa che una parte dell’aumento verrà assorbita dalle tasse, riducendo l’effettivo incremento netto in busta paga. Inoltre, chi percepisce pensioni molto elevate potrebbe non beneficiare di alcune detrazioni fiscali riservate ai redditi più bassi, e quindi trovarsi con un aumento meno percepibile di quanto sembri sulla carta. L’INPS ha confermato che il pagamento delle pensioni avverrà sempre il primo giorno bancabile del mese. Ecco il calendario che devi tenere d’occhio:

  • 3 gennaio
  • 1 febbraio
  • 1 marzo
  • 1 aprile
  • 2 maggio
  • 3 giugno
  • 1 luglio
  • 1 agosto
  • 1 settembre
  • 1 ottobre
  • 3 novembre
  • 1 dicembre

Se il pagamento cade in un giorno festivo, l’accredito slitta al primo giorno lavorativo disponibile. Quindi, riassumendo, per chi ha una pensione elevata, il 2025 porta con sé un piccolo incremento, ma non aspettarti cifre rivoluzionarie. La rivalutazione resta sotto l’1%, e con le tasse da considerare, l’aumento reale potrebbe essere ancora più basso.

Ovviamente è sempre utile tenere sotto controllo il cedolino pensionistico per verificare l’esatto importo accreditato. E se hai dubbi su tasse, trattenute o agevolazioni, meglio consultare un esperto o un patronato per avere un quadro chiaro della situazione. Ora sai esattamente quanto crescerà la tua pensione massima nel 2025 e certo, non sarà una somma stratosferica, ma è sempre meglio di niente.

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