Un biglietto che cessa di avere corso legale significa che non è più valido nella gran parte dei casi, ma è ancor più evidente che la situazione non diventi realmente tale a livello formale nell’immediato e senza concedere ancora a coloro che possiedono biglietti ormai obsoleti di disfarsene. Generalmente si tratta di alcuni mesi, per cui non sussistono pericoli di imbattersi in problemi di questa natura.
Tuttavia, ritirare dalla circolazione un biglietto significa che o appartiene a una valuta non più in uso, come ad esempio i biglietti appartenuti alla Lira, o si tratta di una serie sulla quale si è rilevato un particolare errore o un inconveniente specifico, o semplicemente c’è stato un minore interesse da parte degli utenti, ma questo si verifica soprattutto con i biglietti dagli importi molto elevati.
Non si tratta di scelte che vengono intraprese improvvisamente, ma piuttosto di decisioni prese con l’intento di chi desidera nel frattempo diminuire i costi di stampa e vuole anche ridurre la possibilità di falsificazione, che sono sempre presenti e spesso non sono nemmeno così facilmente gestibili da parte dello Stato. Cerchiamo quindi di comprenderne qualcosa in più.
Quali sono le conseguenze ( e i vantaggi! )
Nella stragrande maggioranza dei casi, è chiaro che ci sia un interesse crescente verso i biglietti, visto anche l’aumento dell’interesse verso la numismatica, la disciplina che si occupa proprio di studiare monete, medaglie e biglietti in corso di validità ma soprattutto che non sono più validi legalmente.
Le conseguenze di un biglietto ritirato è che ovviamente non ha più valore facciale, ma acquisisce un valore da collezione, ma questo vale soprattutto per un numero limitato di biglietti, ovvero per quelli che sono rari e presentano dei dettagli che li rendono unici. Ciò implica che il loro valore nominale potrebbe essere ampiamente superato.
Discorso diverso è legato ai benefici. Perché se si tratta di una valuta nazionale che cede il posto a un’altra, come è avvenuto nel 2001 tra Lira ed Euro è chiaro che il vantaggio è di tipo comunitario, ma non economico per la Nazione, che risente della differenza notevole tra la validità della Lira e quella dell’Euro. Mentre, se c’è un ritiro di un biglietto che non viene più adoperato, allora si parla di una diminuzione di consumi e di stampa.
Ecco quali biglietti non sono più in uso
Tra i biglietti non più validi ma che risultano appartenenti a valute ancora attive ed efficienti, c’è sicuramente quello da 500 euro, che da diversi anni ormai non viene più stampato per una questione di inattuabilità. Infatti, si tratta di un taglio che difficilmente giunge nelle mani delle persone e quindi non sempre entra in circolazione.
Ma ancora più importante è il fatto che abbia raggiunto l’obiettivo per cui era stata introdotta. Al momento dell’inizio dell’avventura con la nuova moneta comunitaria, in Europa c’erano situazioni fiscali ed economiche tra le più disparate tra i vari Paesi Membri. Questo fece scaturire la decisione di inserire degli importi in eccesso, sia alti che bassi, con l’intento di tutelare nei pagamenti tutti, fino a quando non ci fosse stata uniformità.
Ciò significa, che dopo aver trascorso quasi 25 anni di attività, l’Euro è riuscita a stabilire un equilibrio più o meno stabile e appunto bilanciato tra i Paesi Membri registrando la mancata necessità ormai di dover usare centesimi piccolissimi, come quelli da 1 e 2 cents, e biglietti di così alto importo come appunto si registra quello da 500 euro.
Cosa succede quindi?
Gradualmente quindi questi biglietti vengono ridotti dalla stampa, fino a quando arriva il momento di interromperla, e poi si giunge alla conclusione che non è più necessario considerarle valide e per un paio di mesi si concede l’opportunità di smaltire quello che resta, se ne resta ovviamente, dentro casa o nei cassetti.
I biglietti sono del resto un elemento importante nella vita di tutti i giorni ed è importante che debbano essere considerate utili e non necessarie, e da tutti utilizzabili. E chiaramente se biglietti di questo valore non sono così tanto frequentemente soggette ad essere trattate non c’è alcun motivo che restino attive e in circolazione.
Meglio quindi ridurne la produzione, toglierle e farle diventare oggetto da collezione, ricercate e magari anche maggiormente utilizzabili in sede di aste o di vendite pubbliche o private, tra gli interessati e i collezionisti più accaniti che così possono sancire l’importanza di questi o di quei biglietti da 500 euro. Con la stessa semplicità con cui sono state inserite nella nostra quotidianità.
Cosa succederà in futuro?
Sicuramente questa la sorte che toccherà ad altri biglietti, esattamente come accaduto a quelli da 500 euro. Altri biglietti come questi che rincorrono lo stesso destino sono quelle da 200 euro, che per lo stesso motivo, ovvero per mancato utilizzo e mancata circolazione, non sono più così tanto richieste e per questo motivo potrebbe essere necessario ridurne la produzione, fino a totale cessazione.
E’ bene ricordare anche che purtroppo questa sorte è molto comune tra i biglietti, e che spesso c’è anche la tendenza di ritirare dalla circolazione tutte quelle che sono particolarmente usurate e anche illeggibili. Addirittura tra i biglietti dell’euro già si contano due serie appartenenti alla nuova tipologia di biglietti in circolazione.