Se hai un camper vintage, scopri il suo valore aggiornato

C’è chi ama viaggiare quando ha tutto perfettamente organizzato, chi ama la tranquillità e chi invece opta per l’avventura; c’è chi si destabilizza in posti che non conosce affatto e chi affronta le sfide di ogni giorno; chi desidera solo visitare e conoscere la storia dei luoghi dove si reca e chi approfitta per cimentarsi in cose che di solito non trova il tempo di fare. Comunque, tu la metta si chiama vacanza e come tale va vissuta, in base alla propria indole e il proprio modo di vivere la vita.

Ma ci sono anche persone che amano il confort unito alla natura, affrontando ogni giorno sfide diverse, modi e culture con cui desidera entrare in contatto e si mette in gioco, viaggiando a due all’ora, ma sempre con la voglia di vivere la propria vacanza in modo autonomo e indipendente. Queste persone viaggiano spesso in camper. Ed è proprio riguardano al camper che vogliamo parlarvi.

Come mai si ama il viaggio in camper?

E’ sicuramente uno di quei modi che sta diventando sempre più popolare negli ultimi anni, e ci sono ragioni molto profonde che fanno prediligere questa scelta a qualunque altro tipo di opzione. Intanto c’è una flessibilità che in caso contrario non si avrebbe: ci si mette in marcia quando si preferisce, ci si può fermare come, quando e per quanto si vuole; e cosa molto più importante si crea un forte legame con la natura, avendo l’opportunità di esplorare posti in momenti che non sono previsti in alcun tipo di itinerario turistico.

Mettiamoci anche l’aspetto economico: viaggiare in camper significa provvedere da sé alle proprie esigenze, per cui, se preferisco viaggiare in camper è perché decido quando fare colazione, pranzare o cenare, cosa cucinarmi, dove fermarmi e come. E sopratutto si mette in conto il consumo solo del carburante, una spesa che comunque si mette in conto quando si parte, ma si ferma solo lì.

E se possiedo un camper vintage?

Il fascino dei camper d’epoca risiede principalmente nel loro carattere distintivo che li differenzia dai modelli moderni. Per molti, possedere un camper vintage significa vivere un’esperienza di viaggio diversa, lontana dai ritmi tecnologici di quelli più all’avanguardia; e rappresentano senz’altro anche un investimento. Per valutare un camper vintage, bisogna che questo sia ancora funzionante e vada su strada, o che quanto meno dando una sistemata a motore e carrozzeria si possa rimettere facilmente in moto; bisogna che abbia tutta la documentazione dettagliata e completa e sopratutto è necessario conoscere anche la marca e il modello. Ecco alcuni esempi:

  • Volkswagen T2 Bulli. Un modello assolutamente vintage ed iconico, usato come simbolo della cultura hippie tra gli anni ’60 e gli anni ’70, e può valere tra i 25.000 e i 70.000 euro
  • Westfalia, basati sulla meccanica dei Volkswagen, sono apprezzati per la loro compattezza e la loro funzionalità. Un modello degli anni ’70 può valere tra 15.000 e 50.000 euro.
  • Fiat 238 Camper, considerato un pezzo di storia, un esemplare che se restaurato arriva anche a valere circa 30.000 euro

Ovviamente, lo abbiamo detto ma è bene ribadirlo, se un camper deve essere e può essere vintage è solo perché ha una certa datazione, risulta ancora perfettamente funzionante e in ogni sua parte assolutamente compatta ed integro, e infine considerate sempre il valore di mercato in base alla marca, il modello e la sua storia. Un buon modo comunque per mantenerne intatta qualunque parte è di proteggerlo dagli agenti atmosferici, riparandolo da possibili danni causati da pioggia, neve o sole eccessivo.

Sembrerà strano, ma oggi possedere un camper vintage è davvero un lusso che pochi possono permettersi, tale da poter garantire anche un possibile investimento, e ovviamente guadagno, a chi lo vende. Il mercato su questo fronte sembra essere sempre più interessato e insieme a lui cresce anche l’interesse degli appassionati dei viaggi avventurosi, quelli ricchi di adrenalina e di cose fatte al momento, senza alcuna programmazione o tran tran quotidiano.

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