Sicuramente questo potrebbe diventare un articolo interessante per tutti quegli studenti che spesso hanno problemi a ricordare anche una semplice lezione di storia: malgrado l’abbiamo letta e ripetuta più e più volte, la resa mnemonica non è delle migliori e questo ovviamente vuol dire che non c’è qualcosa che si sbaglia e bisogna necessariamente migliorare.
Ecco quello che cosa abbiamo intenzione di analizzare: la memoria a lungo termine, quella che spesso fa vacillare ma che deve essere curata nei minimi dettagli affinché il nostro cervello si mantenga sempre giovane e molto capace di alte prestazioni. Vediamo come fare e di cosa si tratta nello specifico.
Perché dimentichiamo?
C’è da dire che noi usiamo solo una minima parte del nostro cervello: ci sono infatti alcune zone cerebrali che sono praticamente inattive, e quello che noi abbiamo a nostra disposizione come parzialmente attivo è davvero una piccolissima porzione. Avendo detto ciò, diciamo anche il cervello è un organo incredibile, ma funziona anche come un attento selezionatore: decide cosa conservare a lungo termine e cosa scartare.
Questo processo avviene attraverso tre fasi: l’acquisizione, ovvero il momento in cui impariamo qualcosa di nuovo, ma se non diamo attenzione e non troviamo un modo efficace per fissare l’informazione, questa rischia di andare persa; il consolidamento, che è la fase in cui il cervello elabora e archivia ciò che ha espresso, e spesso questo avviene durante il sonno o quando ripassiamo un argomento; e il recupero, che è la capacità di richiamare un’informazione quando ne abbiamo bisogno.
La ripetizione spaziata: il segreto della memoria a lungo termine
Tenuto conto che si attivano le tre fasi, entra in gioco la curva dell’oblio, ovvero un concetto che è stato introdotto da Hermann Ebbinghaus, uno psicologo famoso che ha dimostrato come si dimentica circa l’80% delle cose che impariamo entro 24 ore, a meno non lo ripassiamo o lo riutilizziamo. Ecco che diventa importante a questo punto la ripetizione spaziata, una tecnica che sfida la curva dell’oblio, con il ripasso di un argomento molte volte in un breve periodo, procedendo nel seguente modo:
- subito dopo averlo appreso: per fissarlo nella memoria
- il giorno successivo: per consolidarlo
- dopo 3 giorni: per rafforzare il ricordo
- dopo una settimana: per renderlo duraturo
- dopo un mese: per cementalo nella memoria a lungo termine
Questi intervalli aiutano il cervello a capire che quell’informazione è importante, e quindi va archiviata in modo permanente. Ogni ripasso, inoltre, funziona come se fosse un promemoria per il cervello che così è volto a ritenere utile un’informazione che altrimenti avrebbe automaticamente eliminata e allontanata dalla memoria a lungo termine.
Un consiglio con cui vogliamo lasciarti: è dimostrato che se si fanno associazioni sulla nozione che si vuole assolutamente ricordare, questa rimarrà maggiormente impressa nella memoria a lungo termine. Stesso effetto ottieni con le immagini mentali. Ma tutto viene però consolidato con maggiore efficacia solo se il tuo cervello è riposato: quindi, dormi a sufficienza e fai pause regolari, senza pretendere troppo da te stesso.