Tè verde quotidiano: scopri come influenza metabolismo e pressione

Il tè verde è una bevanda di cui si parla tantissimo. Prodotto a partire dalle foglie della pianta Camellia sinensis, coltivata da tempo immemore in zone del mondo come l’India e recentemente diffusasi anche in Caucaso, è conosciuto per i suoi numerosi effetti benefici. Quando lo si chiama in causa, non a caso, lo si definisce un vero e proprio elisir di benessere.

Tra i motivi per cui vale la pena – salvo controindicazioni, motivo per cui è bene consultarsi prima con il curante di fiducia – includerlo nella propria routine quotidiana troviamo gli effetti su metabolismo e pressione. Nelle prossime righe di questa guida, li approfondiamo. Continua a leggere per scoprire alcuni dati scientifici su una bevanda a dir poco speciale!

Tè verde: in che modo agisce sul metabolismo

Mettiamo innanzitutto in chiaro una cosa: per poter parlare di benefici concreti relativi al metabolismo è necessario, alla base di tutto, avere una vita sana e attiva, muoversi almeno 30 minuti al giorno cercando di optare per un’attività cardio e riposare 7-8 ore a notte. Accanto a queste cautele preziose, è possibile chiamare in causa il ruolo di alcuni alimenti e bevande che possono aiutare a dare un boost positivo alla situazione. Tra queste, c’è il tè verde. A cosa sono dovuti i suoi effetti positivi sul metabolismo?

Per questo beneficio, dobbiamo dire grazie in particolare a due componenti attivi che caratterizzano la bevanda: la caffeina – sì, anche il tè la contiene – e le catechine. In merito a queste ultime, doveroso è un cenno all‘epigallocatechingallato (EGCG). Tra i motivi per cui è sotto i riflettori della scienza troviamo la sua capacità di concretizzare un effetto termogenico, peculiarità che rende, di fatto, il tè verde un alleato del metabolismo.

Perché il tè verde fa bene alla pressione arteriosa

La regolarità della pressione arteriosa è essenziale ai fini del mantenimento della salute cardiovascolare. Il tè verde aiuta a mantenerla. A chiarire il quadro in merito ci ha pensato uno studio pubblicato nel 2008 sulla rivista American Journal of Hypertension. La ricerca in questione è un’eccellenza italiana ed è stata condotta da un team dell’Università di Padova. Ecco cosa ha permesso di scoprire:

  • Grazie a test di laboratorio, è stata inquadrata la capacità del tè verde di agire sui tessuti dell’endotelio.
  • In particolare, si parla di efficacia relativa all’eliminazione dei radicali liberi che agiscono, distruggendolo, sull’ossido nitrico (NO).
  • Questo gas, che in condizioni di fisiologia viene prodotto da parte dell’endotelio, è fondamentale per la regolarità della pressione arteriosa.

Si è trattato di un traguardo scientifico di massima importanza in quanto, quando si chiama in causa la pressione arteriosa, si inquadra la principale causa di insorgenza di ictus e attacchi cardiaci a livello nazionale, indi di un problema sanitario impellente che ha un impatto non indifferente anche sui servizi di cura pubblici.

Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno alle controindicazioni del tè verde. Tra le principali figura il contenuto di caffeina, potenzialmente problematico per chi, per esempio, soffre di ansia. Da non dimenticare, inoltre, sono le potenziali conseguenze sul funzionamento della tiroide. Diverse ricerche hanno altresì portato alla luce una potenziale influenza tossica a carico del fegato in caso di assunzione di grandi quantità di estratti di tè verde concentrati.

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